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Industry brain
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L’industria è sorta come industria intellettuale. Anzi, l’ingegneria è la soglia dell’industria. Così, nel testo occidentale. Dire “il cervello dell’industria” è una ridondanza, perché l’industria senza cervello è veramente un’assurdità.
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L’industria non dipende dalla conoscenza e neppure dal senso e neppure dal sapere. L’industria non è presa nell’interrogazione chiusa. È curioso che il fare, che è sorto nella parola originaria con il testo di Leonardo, con il testo di Machiavelli, con il testo di Ludovico Ariosto, con il testo di Giambattista Vico e direi anche con il testo di Basile, venga invece ritenuto estraneo alla parola. Addirittura, è sorto un ramo della linguistica, o della psicolinguistica, per indagare qualcosa, come fosse un settore, in cui il fare sarebbe un atto linguistico.
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Non solo il fare è nella parola, ma il fare è l’industria della parola. Fare quel che occorre, fare secondo l’occorrenza, fare per via del racconto, fare per via di catacresi. Fare quel che occorre è la costanza della cosa stessa, l’automatismo nel giardino. La necessità ontologica impone l’automaticismo, il soggetto pragmatico, l’homo faber. La necessità pragmatica è la necessità propria del fare, senza soggetto. Fare è improbabile. Solo l’industria della parola offre la prova di verità e di riso.
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Titolo |
Industry brain |
E-Mail |
info@villaborromeo.com
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Indirizzo |
Piazza Borromeo |
Numero Civico |
20 |
Località |
Senago |
CAP |
20030 |
Provincia |
Milano |
Nazione |
Italy |
Tel. |
+39 02/994741 |
Data di Inizio |
22-02-2003 |
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