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La casa editrice Spirali, fondata nel 1978, ha pubblicato autori classici e autori moderni di vari paesi, ha compiuto ricerche (nella psicanalisi, nella filosofia, nella linguistica, nella matematica, nella scienza) e ha integrato, pubblicando gli scritti, le novità culturali, artistiche e scientifiche intersettoriali e internazionali.
Armando Verdiglione: "È questa un'esperienza editoriale molto insolita che, con variazioni e molte differenze, procede da trenta anni, prima con alcuni editori, Feltrinelli, Marsilio, Sugarco, Rizzoli per l'Italia e, parallelamente, con editori stranieri, sopra tutto francesi, poi, ormai dal 5 luglio del 1978, con la società Spirali s.r.l. costituitasi per fare un giornale: "Spirali. Giornale internazionale di cultura". La società Spirali non era stata costituita per fare libri. La riuscita di "Spirali" come giornale ha portato a un aumento di tiratura di "Spirali" stesso. C'erano allora due passi che potevano farsi: o portare il giornale "Spirali" a una tiratura di centomila copie o fare la casa editrice (pubblicare libri, ndr). Abbiamo fatto la casa editrice Spirali e, a distanza di poco, anche la società editrice Vel edizioni s.r.l. con indirizzo eminentemente psicanalitico. Abbiamo stabilito che una casa editrice, Vel, si sarebbe occupata soltanto di psicanalisi e un'altra casa editrice, Spirali, si sarebbe, invece, occupata di altri aspetti, dall'economia alla narrativa, alla filosofia, alle idee, alla letteratura, alla poesia, al teatro.
I libri che facevamo, per o con gli altri editori, erano preparati da un'equipe che stava nel mio studio e che era costituita, oltre che dalla dottoressa Tamburini, da impiegati. Parallelamente, nell'Associazione - che si riuniva prima nel mio studio e nella libreria Sapere, poi in via Crivelli - la traduzione e la cura dei testi erano in termini di formazione, che, sopra tutto, importava e non tanto per l'esito del lavoro. Perché la produzione fosse assicurata, c'era una redazione apposita e, in ultima istanza, io rivedevo tutti i testi dalla a alla z per quanto atteneva, sopra tutto, alla traduzione. In seguito, la dottoressa Tamburini era più esperta e quindi mi chiedeva soltanto alcuni punti di ciascun libro, questo fino all'82-83. Nella redazione adiacente al mio studio di psicanalisi c'era sempre qualche persona. A un certo punto, sopra tutto per il giornale, si era costituita una redazione apposita, ma la responsabilità per i testi tradotti dal francese, per esempio, o dal tedesco, perché fossero precisi e pubblicabili, era della redazione che si trovava nel mio studio".
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