"La prevenzione si attua in base a chissà quale principio platonico di ereditarietà e, in fin dei conti, in base al principio della predestinazione. Infatti, la genetica, non in quanto tale ma in quanto ideologia, si prospetta come una dottrina della predestinazione, dottrina della gnosi applicata alla medicina e alla cura. E ognuno, quindi, nascerebbe predestinato [...]. Può capitare, a chi si trova in ospedale per un esame o per una cura, d’instaurare un’interlocuzione con il medico. Altre volte, regna il rapporto medico-paziente, la dicotomia sociale circolare, come tra Prometeo e il fratello Epimeteo. Senza dispositivo intellettuale, gli officianti della medicina diventano intermediari, mediatori con una delega, ossia delegano tutto al farmaco, allo psicofarmaco o all’apparato. Come può avvenire una cura senza la parola? Sarebbe stato assurdo alla Scuola medica di Crotone nella Magna Grecia, e sarebbe assurdo oggi".
(Armando Verdiglione)
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