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L'addio a Bykov, il Solgenitsin della Bielorussia, Dario Fertilio
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"'Non ritornerò più a casa, in Bielorussia. Se rimettessi piede a Minsk, potrei essere aggredito nel portone di casa o per strada e di certo nessuno penserebbe a proteggermi'. Invece Vasil' Bykov, il Solgenitsin della Rutenia Bianca, ci è tornato, a Minsk: però soltanto per morire. Poche settimane fa, a Praga, l'ultima città del suo esilio, era stato operato per un tumore che non gli aveva lasciato speranze. Allora aveva preso la decisione finale: rivedere casa sua, in via Maksima Tanka, uno di quei palazzoni di periferia che sembrano usciti da un incubo del realismo socialista e che invece continuano a essere la norma nella capitale bielorussa. Accompagnato dalla moglie Irina, ha salito per l'ultima volta quelle scale che per decenni si era abituato a percorrere con un po' di timore, per via delle spie e dei provocatori del Kgb che non avevano mai smesso di perseguitarlo. E, una volta là, ha atteso stoicamente la fine".
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