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Eraldo Miscia
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Dopo aver partecipato alla seconda guerra mondiale, inizia la sua attività di scrittore a tempo pieno, spaziando dalla letteratura al giornalismo, collaborando a varie riviste tra cui "Incontro", "Cronache", "Il Caffè", "Europa letteraria". Nel 1949 inizia a collaborare con "Fiera Letteraria" diventando in seguito redattore capo e infine condirettore. Nel 1953 vince il premio "Pirandello" con la commedia "L'ebrea". Negli anni successivi torna ad occuparsi di poesia e narrativa ottenendo riconoscimenti significativi. Nel 1958 con il poemetto "Nessuno lo sapeva che eravamo santi" è tra i finalisti al premio "Viareggio". Nel 1959 Miscia si ripresenta come poeta con "Buio di Orfeo", una raccolta di liriche segnalata al premio Chianciano su proposta di Corrado Alvaro, nello stesso anno scrive il romanzo breve "Chi cavalca la tigre" dedicato a Pavese, dopo aver avuto con lui contatti epistolari. Seguono altre tre raccolte di poesie: "Rullo del Tamburo", "Ulisse ritrovato", "Le isole felici". Ma i riconoscimenti più importanti li ottiene con la trilogia narrativa d'ambientazione abruzzese comprendente "Il Gran custode delle terre Grasse"(Rusconi, Milano 1975) con il quale lo scrittore arriva secondo al premio "Strega" e vince il premio "Villa S. Giovanni", "Rosaria e il Bambino", premio "Fragmento d'oro", e il "Nazareno", premio città di "Gela". Nel 1968 a Lanciano nasce un'associazione culturale intitolata allo scrittore.
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Nome |
Eraldo |
Cognome |
Miscia |
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