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Josif Brodskij
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Nato a San Pietroburgo nel 1940, è poeta, scrittore tra i più interessanti della Russia. Incominciò a pubblicare nel 1958 alcune poesie in una rivista clandestina. La poetessa Anna Achmatova lo sostenne nella sua impresa letteraria e gli dedicò nel 1963 una delle sue raccolte di poesia. Nel 1964 venne riconosciuto dal regime sovietico colpevole di parassitismo, fu arrestato e condannato a cinque anni di lavori forzati dopo un processo che suscitò violente prese di posizione da parte di intellettuali di tutto il mondo. Rilasciato dopo diciotto mesi, tornò a vivere nell'allora Leningrado e si dedicò alla traduzione di poeti inglesi (Donne, Hopkins). Nel 1970 usciva a New York la sua raccolta Fermata nel deserto. Nel 1972 fu costretto dall'autorità sovietica a emigrare. Si stabilì negli Stati Uniti, dove vive tuttora, tenendo corsi in varie università e dedicandosi all'attività pubblicistica e poetica. Nel 1982 pubblicò un'altra raccolta, Elegie romane. In Italia sono usciti Il conto del pendolo, 1987; Capolavori in Russia. La riscoperta del privato; Dall'esilio, 1988; Fuga da Bisanzio, 1988; Poesie, 1988; Poesie e prose, 1989.
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Nome |
Josif |
Cognome |
Brodskij |
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