Grande successo di pubblico ieri sera al Palazzo della Provincia di Bologna in occasione del dibattito "Il logo, il made in Italy e il capitale intellettuale per la riuscita". Nell'incontro, organizzato dall'Università internazionale del secondo rinascimento e dalla casa editrice Spirali, dall'Associazione Progetto Emilia Romagna e dall'Istituto culturale Centro Industria, sono intervenuti Ferdinando Cionti, avvocato milanese, tra i più importanti esperti d'Europa di marchi e proprietà intellettuale, e che ha recentemente pubblicato con Spirali i libri "Sì, logo" e "Made in Italy", e Carlo Sini, filosofo, docente di Filosofia teoretica all'Università Statale di Milano, autore del libro "La libertà, la finanza, la comunicazione". Tra i relatori bolognesi, ha aperto il dibattito Emanuele Monaci, responsabile dell'ufficio sindacale Confartigianato Federimprese di Bologna, che ha dato eco dei progetti di valorizzazione dei marchi bolognesi, in particolare di "Degustibo" che l'Associazione sta promuovendo. L'incontro, diretto da Caterina Giannelli, pubblicista, brainworker e presidente dell'Istituto culturale Centro Industria, è stato l'occasione per porre l'accento rispetto all'attuale congiuntura economica sul valore del marchio e del made in Italy per salvaguardare l'interesse dell'impresa alla riuscita, ma anche per ricordare che l'Italia e l'Emilia Romagna hanno da mettere in gioco un capitale costituito, non soltanto da una cultura folcloristica e paesaggistica, ma anche il capitale intellettuale delle piccole e medie aziende del territorio, acquisito negli anni fra tradizione e innovazione, portando nel pianeta quello speciale biglietto da visita, il logo, che dice di un modo unico e nuovo di fare commercio, impresa e cultura: il made in Italy.
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