The Second Renaissance
     
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«Sorpresa: era bella, sì, ma dalla pelle nera»


  
 
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Lo scrittore Marek Halter ci racconta la regina di Saba attraverso il suo nuovo, attesissimo libro

ROMA. Nel 2004 è stata Sarah, nel 2005 Zipporah, nel 2006 Lilah, nel 2008 Maria di Nazareth. Adesso è la Regina di Saba la musa dell'ultimo libro di Marek Halter (pubblicato in Italia da Spirali). Per lo scrittore la leggendaria sovrana è un personaggio unico. E, per molti versi, attuale. «È la prima donna nera accettata nel Pantheon dei personaggi politici».

Come e dove ha trovato l'ispirazione e le tracce per scrivere il suo libro?
Prima di tutto ho letto quello che esisteva già. L'ultimo che ha scritto della regina di Saba è stato André Malraux e curiosamente ho notato che tutti ne hanno parlato come di una donna bianca. Anche in pittura non c'è grande pittore classico italiano che non l'abbia dipinta con la pelle chiara. Mi sono chiesto: perché l'uomo bianco non voleva accettare che fosse nera? Nella Vulgata di san Girolamo c'è una frase significativa attribuita alla regina di Saba: "Sono bella, ma nera".
Quasi non si potesse dire "sono bella e nera". Ma ho letto anche Erodoto, le Cronache africane e la Gloria dei re e ho ricostruito il personaggio. Una volta scritto il libro, prima di pubblicarlo, sono andato sul posto ed è stata una grande emozione. Come quando un sogno si avvera. Per noi è una leggenda, per loro è la storia. Quando sono arrivato ad Axum, mi hanno mostrato le rovine di quello che era il palazzo della regina di Saba e che, adesso, le ricerche di un archeologo tedesco hanno confermato e datato.

Nel suo libro si parla dell'Arca dell'Alleanza che Salomone avrebbe affidato al figlio avuto con la regina di Saba, Menelik, e che sarebbe stata portata in Africa. Pensa che l'Arca sia davvero là?
Dell'Arca non so niente di preciso. In Israele non ve n'è traccia: abbiamo la sua descrizione esatta, sappiamo che era nel Tempio di Salomone, ma non sappiamo dov'è. Gli africani sono convinti che sia in Africa: non l'ho scritto nel mio libro, ma quando sono andato ad Axum mi sono imbattuto in una festa religiosa cristiana e i sacerdoti mi hanno detto che l'Arca era stata portata nell'antica capitale della regina di Saba da Menelik, ma che poi era stata spostata più volte per paura che fosse trafugata durante le tante invasioni. Ho visitato i nascondigli indicati dai sacerdoti, mi sono sentito un po' come Indiana Jones alla ricerca dell'Arca perduta. E, naturalmente, non l'ho trovata. Ma, ogni volta, le nicchie nelle quali sarebbe stata nascosta avevano le stesse dimensioni: quelle che sappiamo essere le esatte dimensioni dell'Arca. La verità è che la storia è la testimonianza di chi ha assistito ai fatti, poi c'è il mito che contiene una parte di verità e i sogni che gli uomini hanno fatto su questa verità. Anche Michelangelo, a chi gli chiedeva quale sarebbe stata la sua prossima scultura, indicò un blocco di marmo e disse: basta togliere quello che è di troppo.

Lei, da intellettuale ebreo, è da sempre impegnato per la pace tra israeliani e arabi. Anche in questo suo libro c'è un messaggio di speranza?
Credo che il progresso abbia cambiato profondamente il nostro mondo: noi possiamo andare sulla Luna, i nostri nonni andavano in calesse. Quello che non cambia è l'uomo, le sue passioni. Nel mio libro cerco di parlare di personaggi che possono dire delle cose, lanciare dei messaggi per il mondo di oggi. Come la regina di Saba andava a Gerusalemme, dove incontrò Salomone, per vendere i prodotti del suo Paese, così Sarkozy o Berlusconi vanno da Gheddafi per vendere i prodotti francesi o italiani. Se poi verrà anche l'amore, tanto meglio. Io sono andato a Gaza con il mio convoglio per la pace, Hamas aveva offerto degli uomini armati di scorta, ma non avevamo bisogno di protezione. Abbiamo distribuito aiuti mentre i rabbini cantavano "la pace scenda su tutti noi" e gli imam rispondevano "salamaileikum". I popoli sono più avanti dei loro dirigenti. I popoli vogliono la pace. È questo che cerco di dimostrare con il mio libro. Certo, è una storia accaduta tremila anni fa. Ma può ripetersi. (r.f.)

 
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eco di stampa di La regina di Saba (Libro)
Marek Halter ( )





 
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