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Le coraggiose battaglie di Nawal


  
 
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NAWAL EL SAADAWI È L'AUTRICE EGIZIANA PIÙ NOTA E PREMIATA

Sono in molti a pensare che saranno le donne a cambiare dal di dentro il mondo arabo, e a conquistarsi sul campo i diritti che spettano loro. Il giorno che si farà la storia delle loro battaglie, un posto di primo piano toccherà sicuramente a Nawal El Saadawi. Nata nel 1931 in un villaggio sul delta del Nilo, vince una borsa di studio che le permette di frequentare la facoltà di Medicina al Cairo. Si laurea nel 1955, lavora come medico nel villaggio natio e dal 1958 diventa direttrice del dipartimento di educazione sanitaria presso il Ministero della Sanità. Il suo impegno politico e i suoi scritti si scontrano presto con l'élite politica e religiosa più tradizionalista e intransigente.
Pubblica un libro che è un atto d'accusa contro la pratica dell'infibulazione (che è stata proibita solo di recente). Costretta a lasciare il suo posto al ministero, si dedica da quel momento alla scrittura, affrontando i grandi problemi della società egiziana e il ruolo della donna in una società patriarcale. Sotto Sadat, nel 1981, finisce in carcere tre mesi, e racconterà quell'esperienza in un libro, «Memorie da una prigione femminile». Nel 1982 fonda un'associazione panaraba per la difesa dei diritti delle donne, nel 1993 si trasferisce negli Stati Uniti, dove insegna alla Duke università, e vive tuttora. tuttora. Accusata di apostasia, vince anche le battaglie legali. È l'autrice egiziana più nota e premiata a livello internazionale, e ha pubblicato una trentina di romanzi, racconti, commedie, memorie, saggi, tradotti in trenta lingue. I suoi libri hanno esercitato una profonda influenza sulle generazioni degli ultimi trent'anni.
Ora Spirali pubblica «Dissidenza e scrittura», una conversazione sul suo itinerario intellettuale tenuta proprio in Italia lo scorso anno con i redattori della casa editrice. «Non c'è futuro per la religione - dice - perché la mente umana non può arretrare, la conoscenza è irreversibile. È come la luce. Se nel mio cervello c'è la luce, non può tornare il buio. L'Antico Testamento, il Nuovo Testamento e il Corano dovrebbero essere conservati nei musei, come parte della Storia, non dovrebbero essere utilizzati in politica o in economia o nella morale o nella sessualità, se vogliamo una vera eguaglianza, in qualsiasi paese».

 
Relazioni
eco di stampa di Dissidenza e scrittura. Conversazione sul mio itinerario intellettuale (Libro)
Nawal El Saadawi ()





 
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