Lettere immaginarie, ma con estremo nesso logico, scritte da grandi personaggi del passato ai personaggi dell'attualità. C'è Maometto che scrive al ministro Carfagna, Allah al presidente della Camera Fini, Manzoni al ministro Gelmini, ma anche Satana a Benedetto XVI, Freud a Obama, Pulcinella a Bassolino, Hitler a Carla Bruni, Lenin a Bush... In una prosa ironica e divertente Ruggero Guarini, commentatore dei fatti del giorno su alcuni quotidiani, crea accostamenti originali e spiazzanti nel suo «Fisimario 2008. Lettere immaginarie» (Spirali, pag. 380) discettando sui temi più attuali. Tra le tante lettere «immaginarie», Guarini non rinuncia alle sue «fisime» come quella sulla Giustizia che, in prima persona, scrive agli italiani o la Questione morale che «invia» sei lettere ad Antonio Di Pietro e cinque a Roberto Saviano. Estremamente attuale l'epistola di Giacomo Leopardi al ministro Tremonti sul liberismo economico, ma anche quella di Giorgio Almirante al sindaco di Roma Alemanno nella quale chiede di non intestargli una via della Capitale. Insomma, fantasia che diventa testimonianza dei nostri tempi.
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