«Putin ha creato un sistema corrotto di governo». Boris Nemtsov, fisico, politico d'orientamento democratico, non usa mezze parole per attaccare il premier russo. Prima governatore della regione Niznij Novgorod, poi vice premier del governo Eltsin, Nemtsov è stato a Milano in occasione dell'uscita del nuovo libro «Disastro Putin. Libertà e democrazia in Russia» (Spirali).
Le ruberie, lei scrive, sono all'ordine del giorno e a tutti i livelli del potere, federale, regionale e locale. «Sì, l'oligarchia russa acquista proprietà a prezzi favolosi a spese dello Stato. Putin ha istituito monopoli sull'esportazione del petrolio russo e la possibilità di trasferire asset di somma importanza nelle mani di misteriosissime terze persone. Il titolo di campione spetta a Gazprom, la compagnia del gas».
Anche noi italiani dipendiamo dal gas fornito dalla Russia. «L'italiana Eni fa bene a stipulare accordi con Gazprom per garantirsi la fornitura, ma l'Italia non tiene conto delle cose negative di Gazprom. Ha molti debiti e in giacimenti sono quasi esauriti. E non si investe per aprirne dei nuovi».
I rapporti tra Russia e Italia, tra Putin e Berlusconi, sono caldi. «Questo è un fatto positivo, ma la cosa negativa è che l'Italia non fa abbastanza attenzione al deficit democratico che abbiamo in Russia, la corruzione sfrenata, la censura, l'assenza di libere elezioni, l'inettitudine burocratica. La Russia è un Leviatano che speravo morto e sepolto. Putin invidia Berlusconi perché è diventato ricco in modo legale. Putin è ancora lo zar che odia l'Occidente e ha la sensazione d'essere circondato da nemici. E che per sentirsi forte deve continuamente tentare di soggiogare le ex Repubbliche sovietiche».
Come giudica il presidente Dmitrij Medvedev? «Putin lo ha scelto perché era il più debole e il più ubbidiente. Se continuerà a comportarsi così, Medvedev non avrà alcun futuro. Eppure potrebbe reagire, seguire la Costituzione che conferisce potere al presidente, ma lui no, dipende da Putin che lo domina psicologicamente. Medvedev potrebbe togliere la censura ma non lo fa».
Lei conosce personalmente Chodorkovskij, l'ex oligarca della Yukos imprigionato in Siberia per i suoi progetti politici antiputiniani. Come vede il suo futuro. Verrà rilasciato? «Solo quando Putin rinuncerà al potere. È una faccenda assurda. Ha contro l'apparato giudiziario che esegue gli ordini di Putin. L'hanno formalmente accusato d'aver rubato tutto il petrolio degli oleodotti di sua proprietà. Ovviamente è un pretesto. È stato castigato per il suo attivismo nel tentare di formare in Russia una società civile».
(Mariella Radaelli)
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