Colloqui con Amleto è la più completa raccolta del poeta friulano. Finora Solardi aveva pubblicato solo sulle riviste i lavori che erano stati apprezzati da maestri come Giovanni Raboni, Mario Luzi, Carlo Cattaneo, Carlo Bo e Geno Pampaloni. Ora, gli scritti su Solardi sono inseriti nel volume che raccoglie la sua intera produzione: oltre centocinquanta poesie, introdotte da un breve scritto di Silvio Ramat. Poesia, quella di Solardi, nella quale le parole hanno un peso suppletivo, una poesia lavorata a lungo e, per dirla con Vigorelli, "non imitativa, non pronta alle mode. Matura e acerba, fondata e pur slegata, con una patita razionalità che lascia comunque affiorare la sentimentalità repressa". "Che un flusso di parole steso / su una carta non sia / soltanto tessitura di segni / o di verbali armonie: / che soltanto tale non resti. / Che sia piuttosto quel dire che chiami / messaggio: almeno per qualcuno / che mentre va per la sua strada, / si orienta unicamente confidando / nelle solitarie idee / baluginanti nella sue mente". In questi versi c'è l'essenza di Giuseppe Solardi, poeta schivo e allo stesso tempo nel mondo, che cerca la poesia nel gesto del dire, piuttosto che cercarlo nella ricerca delle forme del dire.
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