«Mi sembra un'ottima riforma, anche se arriva in ritardo perché ormai i buoi sono scappati». Anche Giampiero Cantoni, presidente della commissione Difesa del Senato ed ex presidente della Bnl, è tiepido verso il giro di vite sulla vigilanza dei mercati annunciato dall'amministrazione Usa. Anche se, comunque, accoglie di buon grado ogni passo avanti verso una maggiore trasparenza. «Da parte di Obama è una prova di coraggio, un segnale di trasparenza e un passo avanti verso una maggiore severità», chiosa il senatore. Secondo il quale l'aspetto più interessante del pacchetto annunciato mercoledì riguarda comunque la nuova regolamentazione della cosiddetta finanza ombra, dall'estensione della vigilanza della Sec su hedge fund e fondi di private equity, alla totale regolamentazione dei derivati, con particolare attenzione ai credit default swap che tanto hanno contribuito al contagio della crisi finanziaria. «Ritengo di fondamentale importanza la decisione di irreggimentare hedge fund e contratti derivati - spiega Cantoni -. Finora non c'era regolamentazione, quegli strumenti potevano circolare senza controllo, la responsabilità di chi li emetteva era poco visibile e poco perseguibile». Rispetto al potenziamento della Fed, la Sec, ovvero la Consob americana, sembra restare un po' in ombra. Anche l'Europa dovrebbe muoversi in questa direzione? «No, sono convinto che sia indispensabile arrivare al coordinamento di tutte le Consob europee e della vigilanza bancaria - risponde il senatore -. Penso a un organismo che non sia burocratico ma di indirizzo, in grado di fare ispezioni per controllare il rispetto delle regole. Senza il coordinamento l'Europa sarebbe spiazzata: gli Usa contano metà degli abitanti che ha l'Europa ma operano con regole comuni, mentre la normativa del Vecchio Continente è ancora troppo frammentata. La Bce, dal canto suo, ha dato prova di eccessiva prudenza, limitata dal fatto che lo statuto le conferisce funzioni di indirizzo e sovranità sugli stati europei solo per decidere il movimento dei tassi di interesse, ma sul resto si muove in modo superficiale e non vincolante. Serve un nuovo organismo, collegato alla Bce, che possa svolgere anche un coordinamento con i Paesi europei che non hanno aderito all'euro, perché comunque i capitali sono come l'acqua e si dirigono dove le condizioni di mercato o regolamentari sono più agevoli».
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