Davide Mengacci è fotografo e conduttore televisivo. L'attitudine alla fotografia nasce in lui nei primi anni sessanta: è affascinato da Robert Doisneau, Henri Cartier-Bresson, Ugo Mulas. Per alcuni anni collabora come fotografo di cronaca alle pagine milanesi del "Giorno" e "la Repubblica", e con servizi di reportage geografico a "Qui Touring", il mensile del Touring Club Italiano. Amico di Gianni Berengo Gardin e amante, come lui, del bianco e nero, fotografa Milano, la sua città, dal 1965: ciò che più attrae il suo obiettivo è la piccola umanità cittadina che osserva con partecipazione, affetto e ironia. Oggi come ieri la sua convincente "fotografia di strada", rivolta ai luoghi che visita in Italia e all'estero, non si limita all'esercizio estetico dell'immagine ma declina un'attenta e appassionata osservazione della vita. Le sue fotografie compaiono in varie pubblicazioni, fra cui La vita immaginaria dello spazzino Augusto G. (1969), A Lissone e altrove (2007), La Milano di Davide Mengacci 1965-1985. Da capitale morale a capitale da bere (2007), Suggestioni della strada (2008), Vita minima (2009).
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