L'autore presenta molti casi di falsificazione storica creati dalla fotografia e dalle trasposizioni cinematografiche dei fatti. "L'ho visto in una foto", "L'ha detto la Tv": frasi correnti basate sull'illusione che la fotografia ritragga il vero e usate perfino come prova o convalida della realtà. Spesso la fotografia è una messa in scena o una messa in posa o addirittura una finta istantanea... La fiction Rai ha narrato un Moro ecumenico, dimenticando chi si batté per salvarlo, ha raccontato un De Gasperi liofilizzato, ha fatto di Gramsci un'immaginetta votiva. E ancora, i video del terrore di Al Qaeda, la foto simbolica dell'iraniana Neda, l'enigma dell'immagine della Sindone fotografata in negativo, l'inquietante Blade Runner dove l'immagine, il replicante, sfugge al suo creatore, in un mondo ossessionato dalla Tv onnipresente come il Grande Fratello di Orwell.
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