Come leggere Leonardo da Vinci, oggi, nella sua integrità senza cadere negli offuscamenti, nelle limitazioni, nelle illuminazioni dell'epoca che per cinque secoli ci hanno descritto un Leonardo ora precursore, ora eretico, ora stregone senza peraltro risparmiargli l'ambiguità o l'omosessualità, il naturalismo o il patriottismo, il genio o la follia? Perché leggerlo oggi, a cinquecento anni?
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