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Boris Nemtsov, Cremlino: “Non era una minaccia alla popolarità di Putin”


  
 
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Vladimir Putin ha definito l’omicidio di Boris Nemtsov, uno dei suoi principali oppositori, un gesto “crudele e una provocazione”. Lo ha riferito lpagenzia Ria Novosti, precisando che le indagini saranno sotto il diretto controllo del leader del Cremlino. Secondo il presidente russo potrebbe essersi trattato di un assassinio su commissione. Putin ha ordinato alle agenzie di sicurezza di indagare sul caso. Ed è proprio sulle indagini che si sono concentrate le dichiarazioni di Obama, Hollande e Merkel, che hanno auspicato che vengano condotte in maniera imparziale e tarsparente. Le piste che seguono gli inquirenti sono quella ucraina e quella islamica. Intanto la manifestazione dell’opposizione prevista per domenica si è trasformata in un corteo per ricordare il politico russo. I funerali saranno il 3 marzo.

Boris Nemtsov, ucciso nel cuore di Mosca, non aveva nascosto nel recente passato di temere per la sua vita. Il 10 febbraio scorso affidò al sito
Sobesednik.ru queste parole: “Ho paura che (Vladimir) Putin voglia uccidermi”. Un sospetto che tuttavia neppure in quella circostanza lo aveva indotto alla cautela. Sulla stessa pagina non mancava infatti l’ennesima accusa al presidente russo, additato come responsabile della “guerra in Ucraina”. “Non potrei disprezzarlo di più”, concludeva Nemtsov. Da Mosca tuttavia, si minimizza la minaccia rappresentata dall’oppositore allo strapotere di Putin: “Nemtsov non rappresentava una minaccia a livello politico per il presidente – ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. – Se prendiamo in considerazione il livello di popolarità di Putin – ha dichiarato – allora in generale Nemtsov era piuttosto un comune cittadino”.

Intanto proprio il numero uno di Kiev, Petro Poroshenko, ha definito Nemtsov “un ponte tra l’Ucraina e la Russia. Gli spari degli assassini – ha aggiunto – lo hanno distrutto. Credo non per caso”. Gli fa eco l’ex presidente georgiano Mikheil Saakashvili: “Stava lavorando a un rapporto sulle prove del diretto coinvolgimento russo nella guerra del Donbass – ha dichiarato alla
Cnn – non mi sorprende che sia stato ucciso. Mi sorprende che non fosse successo finora”.

Sul caso è intervenuto anche il presidente americano, Barack Obama. “Gli Stati Uniti condannano il brutale assassinio di Boris Nemtsov e chiedono al governo russo un’indagine imparziale e trasparente” per “portare coloro che ne sono responsabili davanti alla giustizia. Ho ammirato la coraggiosa dedizione di Nemtsov alla lotta contro la corruzione in Russia e la sua volontà di scambiare il suo punto di vista con me quando ci siamo incontrati a Mosca nel 2009”, ha ricordato inoltre Obama. Dalla Germania, il cancelliere tedesco Angela Merkel, dicendosi “inorridita” per quanto successo, ha invitato Putin a fare chiarezza. Secondo il presidente francese, Francois Hollande, si è trattato di “un omicidio odioso” per eliminare “un coraggioso e infaticabile difensore della democrazia che era impegnato nella lotta contro la corruzione”.

Anche il governo italiano ha condannato “nella maniera più ferma il barbaro omicidio di Boris Nemtsov, auspicando un’indagine accurata che porti alla rapida individuazione e condanna dei responsabili”. Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha parlato di “brutalità contro un autorevole oppositore”, auspicando che “i responsabili siano assicurati alla giustizia”. [...]

 
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