Jorge Luis Borges è tra i grandi protagonisti della letteratura del Novecento. Nella sua famiglia si parla sia l'inglese, per via della nonna paterna Fanny Haslam Arnett, sia il castigliano. Georgie - così veniva chiamato in famiglia - impara prima l'inglese e poi il castigliano. Nella biblioteca del padre Guillelmo, avvocato e scrittore, legge Stevenson, Le mille e una notte, Poe, Hawthorne. A sette anni, scrive in inglese un riassunto della mitologia greca. A otto anni scrive La visiera fatal, ispirato a un episodio del Don Chisciotte. A nove, traduce dal'inglese Il principe felice di Oscar Wilde. Nel 1914, il padre decide di trascorrere alcuni anni in Europa con la famiglia. A causa della guerra, sono costretti a fermarsi a Ginevra, dove Jorge frequenta il liceo Calvin. Al liceo Calvin, Borges impara il latino e il francese, incomincia a studiare il tedesco e, succesivamente, a leggere filosofi come Stirner, Schopenhauer, Nietzsche. Nel 1919 la famiglia Borges si trasferisce per un anno in Spagna. A Madrid, Jorge incontra lo scrittore ebreo spagnolo Rafael Cansinos e frequenta il suo circolo letterario ultraista. Nel 1921 i Borges ritornano a Buenos Aires. In questi anni, Jorge Luis pubblica tre libri di poesia e quatto saggi e svolge attività di redattore di riviste e di collaboratore nonché di traduttore di autori inglesi e americani. Nel 1938 legge la Divina commedia e l'Orlando Furioso. Negli anni quaranta, pubblica i suoi primi grandi libri, Ficciones (1944) e El Aleph (1949), che vengono resi noti al pubblico europeo attraverso la pubblicazione della loro traduzione in francese nella collana di Gallimard "La croix du Sud", diretta da Roger Caillois. Ficciones esce anche in Italia, nel 1955, tradotto da Franco Lucentini. È presidente della Società argentina degli Scrittori (1950-1953), che resistette al regime di Peron e fu poi costretta a chiudere. Caduto Peron, nel 1955, Borges viene nominato direttore della Biblioteca Nazionale e, nel 1956, professore di letteratura inglese alla facoltà di lettere e filosofia di Buenos Aires. Numerosissimi i premi e le lauree honoris causa ricevute negli anni: il premio nazionale di letteratura (1956), il "Premio Internazionale degli Editori" ex aequo con Samuel Beckett (1961), la laurea honoris causa dell'Università di Oxford (1969), la "Legion d'onore" della Repubblica francese (1983), la laurea honoris causa dell'Università "La Sapienza" di Roma (1984). Spicca, tra i tanti riconoscimenti, l'assenza non ancora motivata del riconoscimento del premio Nobel. Nel 1985, Borges ha tenuto per alcune settimane una serie di lezioni straordinarie alla Villa San Borromeo a Senago, sede della Fondazione Armando Verdiglione, che sono state pubblicate nel libro Una vita di poesia (Spirali, 1986).
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