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Jean-Toussaint Desanti
(Ajaccio, 1914 - Parigi, 2002)
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Autore di libri e articoli pubblicati da Spirali
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Desanti si è formato sugli ardui paragrafi di Husserl, studiando in particolare la filosofia dell'aritmetica. Dopo lunghi anni di ricerca ha concepito la sua opera più importante: Les idéalitées mathématiques, pubblicata nel pieno della rivolta studentesca (Seuil 1968).
L'astrattezza di tale lavoro non gli impedsce di collegarlo con una radicale militanza intellettuale e politica. Ex partigiano, ha aderito dopo la guerra al Partito comunista, uscendone dopo l'invasione dell'Ungheria del 1956. Ricorda volentieri agli interlocutori che egli parla tre linguaggi: uno "nativo", filosofico, appreso dalla fenomenologia; un altro matematico, nel quale per genio naturale si trovava a suo agio; e uno politico, che aveva mutuato dal marxismo.
Jean-Toussaint Desanti è considerato l'erede del filosofo esistenzialista Maurice Merleau-Ponty, del quale ha continuato in modo particolare la problematica fenomenologica.
Docente a Nanterre, poi alla Scuola Normale di Saint Cloud e infine alla Sorbona, Desanti estende i propri interessi oltre l'epistemologia in direzione di "altre isole della razionalità". Convintosi dello scacco di "ogni dialettica totalizzante", di "ogni ricerca dell'originario", quindi anche della "costituzione trascendentale husserliana del soggetto", egli vede nella filosofia lo strumento più efficace per sfondare le chiusure regionali del sapere e ristabilire la fluidità del linguaggio e della ragione. Su ciò insiste in La philosophie silencieuse (Seuil 1975), nell'intervista Le philosophe et le pouvoir (CalmannLévy 1976) e in Un destin philosophique (Grasset 1982). Muore a Parigi all'età di ottantasette anni.
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