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Gottfried Wilhelm Leibniz
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Autore di libri pubblicati da Spirali.
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Gottfried Wilhelm Leibniz nacque a Lipsia il 21 giugno 1646, da una famiglia di accademici di vasta cultura. Frequentò inizialmente l'Università di Lipsia, dedicandosi a studi classici, per poi passare a quella di Jena, dove studiò matematica e scrisse la sua prima opera importante, la dissertazione De arte combinatoria (1666). Passò poi a studiare giurisprudenza, laureandosi ad Altdorf presso Norimberga; in quest'ultima città si affiliò alla società alchimistica dei Rosacroce nella quale poté iniziarsi alla ricerca naturalistica. Nel 1667 intraprese la carriera diplomatica al servizio del principe elettore di Magonza.
In questa carica (1668-1671) compose vari scritti politici e giuridici; inoltre si occupò di logica e di fisica e pubblicò i primi scritti. Nel 1672 fu inviato a Parigi al seguito di una missione diplomatica che doveva distogliere il re Luigi XIV dalla progettata invasione dell'Olanda, invogliandolo alla conquista dell'Egitto. Nel 1676 scopre il calcolo integrale, che però rese pubblico soltanto nel 1684 negli Acta eruditorum: ne nacque una polemica con Newton, che era già giunto alla stessa scoperta una decina di anni prima. Nel 1676 Leibniz diventa bibliotecario del duca di Hannover Giovanni Federico di Lüneburg, che gli affida anche altri incarichi. Nel 1700 fondò a Berlino quella che fu poi l'Accademia prussiana delle scienze, sul modello delle società di Parigi e di Londra. Morì ad Hannover il 14 novembre 1716.
Non ha lasciato opere sistematiche, tuttavia compose una miriade di scritti sui più svariati problemi: dalla giurisprudenza alla politica, dalla storia alla teologia, dalla matematica alla fisica.
Gli scritti filosofici furono da lui composti occasionalmente. Tra i più notevoli c'è il cosiddetto (1686), breve ma fondamentale esposizione del suo pensiero. Ad esso seguirono: il Nuovo sistema della natura e della comunicazione delle sostanze; i Princìpi della natura e della grazia fondati sulla ragione; la Monadologia; i Nuovi saggi sull'intelletto umano, che sono una critica del Saggio di Locke uscito nel 1690.
Tutte queste opere, scritte in francese, non furono pubblicate. Fu poi pubblicato invece nel 1710 il Saggio di teodicea, anch'esso scritto in francese, che è un insieme di osservazioni «sulla bontà di Dio, la libertà dell'uomo e l'origine del male» (come dice il sottotitolo), in polemica con le tesi esposte da Bayle nell'articolo Rorarius del suo Dizionario storico e critico della filosofia.
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