All'inizio del Novecento, la sua famiglia di ebrei spagnoli è costretta all'esilio dalla libera città di Salonicco in occasione del crollo dell'Impero Ottomano. Edgar Nahoum, in Francia, diventa Morin durante la resistenza nei confronti del nazismo. Dopo la guerra, di ritorno a Parigi, viene accolto da Margherite Duras. Di lì a poco, con l'aiuto di Merleau-Ponty e del geografo Pierre Georges, entra al CNRS. Attualmente è direttore di ricerca CNRS e direttore dell'Agenzia europea per la cultura (UNESCO), nonché co-direttore del Centre d'Etudes Transdisciplinaires (sociologia, antropologia, politica) dell'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales. Ha svolto attività come giornalista a Parigi ed è stato direttore della rivista "Arguments" e della rivista "Communications". Con l'opera in più volumi Il metodo, frutto di un lavoro a cui si è dedicato per oltre vent’anni, ha fornito alla ricerca storica e sociologica strumenti metodologici attuali e connessioni con le scienze matematiche e biologiche.
Tra le sue opere principali, L'homme et la mort (Le Seuil, 1951), Le Cinéma ou l'Homme imaginaire (Minuit, 1956), Introduction à une politique de l'homme (Seuil, 1965), L'Esprit du temps (Grasset, 1962-1976), Le Paradigme perdu: la nature humaine (Seuil, 1973), Le paradigme perdu (Seuil-Points, 1979), La Méthode [T 1. La Nature de la nature (Seuil, 1977), T 2. La Vie de la vie (Seuil, 1980), T 3. La Connaissance de la connaissance (Seuil, 1986), T 4. Les Idées (Seuil, 1991)], Pour sortir du XXème siècle (Nathan, 1981), Science avec conscience (Fayard, 1982), Penser l'Europe (Folio-Gallimard, 1990), Un nouveau commencement con M. Ceruti et G. Bocchi (Seuil, 1992), Terre-Patrie con A.B. Kern (Seuil, 1993), Sociologie (Seuil, 1994), La Complexité humaine (Flammarion, 1994), Mes Démons (Stock, 1994), La Tête bien Faite (Seuil 1999), Les Sept Savoirs necessaires a l'Education du Futur (Seuil, 2000).
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