Alain Finkielkraut, è scrittore, storico e studioso di scienze sociali. Intellettuale e giornalista francese di origini ebraiche, figlio di un artigiano polacco deportato ad Auschwitz; già allievo dell'École Normale Supérieure di Saint-Cloud, è noto anche ai lettori italiani per alcuni importanti saggi L'ebreo immaginario (1981, tr. it. 1990), in cui interroga l'identità degli ebrei della sua generazione, atei e nati dopo la guerra; La sconfitta del pensiero (1987, tr. it. 1989), che segna una svolta nella sua opera e l'inizio di una critica profonda della "barbarie del mondo moderno". Membro della Società letteraria Primo Levi e membro fondatore, con Benny Lévy e Bernard-Henri Lévy, dell'Insistut d'études lévinassiennes a Gerusalemme. Dal 1987 presenta sulla testata radiofonica "France Culture" una trasmissione radiofocnica settimanale, Repliques. Vincitore del "Premio europeo di saggistica Charles Veillon", è stato nominato anche cavaliere della Legione d'onore. Finkielkraut è stato allievo del filosofo Emmanuel Lévinas. In italiano ha pubblicato Il nuovo disordine amoroso (1979), La sconfitta del pensiero (1989), L'ebreo immaginario (1990), Il crimine di esser nato. Una guerra in Europa 1991-1995 (1996), L'umanità perduta. Saggio sul XX secolo (1997).
Echi dal Web Seppelliti da una risata banale (dal sito ilfoglio.it)
Alain Finkielkraut : Itinèraire de celui qui boude les Modernes
Vivre ensemble, la leçon d’Alain Finkielkraut da Caseur Magazine no. 41
Alla radice dell'ideologia da CulturaCattolica.it
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