Nato a Civita Castellana, presso Viterbo, nel 1937, Alessio Paternesi aderisce subito a quel clima innovativo di pittori e scultori che dalla cittadina laziale, intorno al 1960, tiene forti contatti con il mondo artistico nazionale. È proprio in quel tempo che Paternesi incomincia a frequentare gli studi romani di Afro, Franchina e Guttuso, assorbendo pienamente le atmosfere e gli sviluppi di un clima e di un ambiente artistico che, in quegli anni, registra soprendenti innovazioni. Già dal 1959 è chiamato a partecipare all'ottava edizione della Quadriennale di Roma, mentre nello stesso anno dà vita insieme con diversi altri pittori e scultori viterbesi all'Associazione culturale viterbese e della Tuscia, un movimento culturale fondamentale per il dibattito sulle arti, che svolgerà la sua efficace azione nel territorio dell'Alto Lazio fino al 1963. Quando la galleria Il Traghetto di Venezia, nell'agosto del 1967, organizza la sua prima rassegna personale, Alessio Paternesi ha alle spalle un curriculum più che rispettabile e la sua pittura è una sorta di commistione tra neocubismo e realismo naturalistico, in cui, attraverso l'ampio uso di campiture larghe e mosse coloristiche in contrapposizione, s'incrociano interessi formali e plastici. La sua pittura è una sorta di commistione tra neocubismo e realismo naturalistico, in cui, attraverso l'ampio uso di campiture larghe e mosse coloristiche in contrapposizione, s'incrociano interessi formali e plastici.
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