Mostra personale di Gualdo Rocco, con la curatela di Paolo Levi. L’artista si presenta per il proprio esordio accompagnato dal critico torinese che, per l’occasione, ha selezionato venti opere significative ed esplicative del suo linguaggio espressivo. Con questa mostra si evidenzia la sensibilità dell'artista verso una ricerca spaziale, senza voler seguire le orme del grande maestro Lucio Fontana, ma seguendo una propria personalissima via; una via mutuata dall’astrattismo di Jackson Pollock con il suo ben noto dripping e l’originale automatismo psichico che lo generava. La sua sensibilità per la materia pittorica lo porta a sperimentare azzardate e riuscitissime elaborazioni plastiche della superficie pittorica. La tela diventa così supporto di “altorilievi”, che, giocando con la luce, producono effetti cangianti di ombreggiatura. Le opere, grazie ad attento studio degli effetti ottici derivati dalle alternanze cromatiche e, soprattutto, dai contrasti netti chiaroscurali, generano quella illusione della tridimensionalità che Gualdo Rocco padroneggia da gran maestro.
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