Si forma come psicanalista con Roberto Assagioli. Nel 1969, lavora presso l'Ospedale psichiatrico di Gorizia, con Franco Basaglia. Dal 1970 al 1972, svolge la sua opera in alcuni Centri di igiene mentale (CIM) del territorio di Reggio Emilia. Amico di poeti e scrittori, gode di grandissima stima da parte di Thomas Szasz, divenuto notissimo in tutto il mondo con il libro, uscito negli Stati Uniti nel 1966, Il mito della malattia mentale. Con Szasz condivide la messa in discussione radicale dell'istituzione psichiatrica e del concetto di malattia mentale. Tra i suoi scritti, frutto della sua grande esperienza clinica, sono da segnalare i volumi: I pregiudizi e la conoscenza. Critica alla psichiatria (Cooperativa Apache, 1986); Il pregiudizio psichiatrico (Eleuthera, 1989 e 1998); tre contributi agli Annali 1989, 1990 e 1991 dell'Enciclopedia Atlantica (European Book, Milano); La nave del paradiso (Spirali, 1990); Aggressività. Composizione in tre tempi, in Uomini e lupi (Eleuthera, 1990); Critica al giudizio psichiatrico e Contrappunti (Sensibili alle foglie, 1993 e 1994); Il giudice e lo psichiatra, in Delitto e castigo (Eleuthera, 1994); Pensieri sul suicidio (Eleuthera, 1996); Il Telefono Viola, insieme con Alessio Coppola (Eleuthera, 1995); Le lezioni della mia vita (Spirali, 1999). Gli scritti di Giorgio Antonucci sono usciti su diverse riviste, fra cui "Psicoterapia e scienze umane", "Ombre rosse", "Il ponte", "Collettivo R", "Senza confine", "Tempi supplementari", "Frigidaire", "Liberamente", "La cifra", "Il secondo rinascimento".
Echi dal web Giorgio Antonucci, La nave del paradiso (dal sito Centro di Relazioni Umane) “C’era una volta la città dei matti” fiction su Rai 1 - Maria D’Oronzo (dal sito Centro di Relazioni Umane) "L'uomo ombra" (2008), videoclip di Christian Brogi, con testi tratti dalle poesie di Giorgio Antonucci Intervista a Giorgio Antonucci (file audio dal sito Umbriaradio.it) TSO Giorgio Antonucci (dal sito vimeo.com)
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