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Isaak Il'ich Levitan
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Artista dell'Europa orientale.
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(Kibartai, distretto di Vilkavskij, Lituania, 30 agosto 1860 - Mosca, 4 agosto 1900)
È considerato uno dei grandi pittori di paesaggi del XIX secolo. Di lui, ci restano pochi dati biografici, perché egli stesso diede disposizioni al fratello Adolf di distruggere il suo archivio di lettere e documenti dopo la sua morte.
Nasce in un'umile famiglia ebraica, suo padre, uomo colto, è impiegato delle ferrovie. Nel 1870, anno in cui viene fondato il movimento degli "Ambulanti", Levitan si trasferisce a Mosca, con la famiglia. A dodici anni, entra nella Scuola di pittura, scultura e architettura di Mosca, dove resterà fino al 1885.
Fra il 1875 e il 1877 muoiono entrambi i genitori e Levitan è ridotto alla povertà. Senza casa, ospite saltuario di amici e parenti, spesso è costretto a trascorrere le notti nell'aula della scuola. Nel 1876, Aleksej Savrasov lo fa entrare nel suo atelier. Nel 1877, due sue tele vengono esposte nella sezione studenti della quinta mostra degli "Ambulanti", a Mosca. L'anno dopo, una sua tela viene venduta a 100 rubli.
Nel 1879, nell'esposizione annuale degli studenti della Scuola, vengono esposti dipinti di Levitan, Sergej e Konstantin Korovin, K. Lebedev, M. Nesterov, S. Svetoslavskij e altri. Uno dei suoi dipinti esposti alla mostra, Giornata autunnale. Il parco Sokolniki, viene acquistato da Pavel Tret'jakov. Nel 1882, V. Polenov entra come insegnante nella Scuola di Mosca, e Levitan segue le sue lezioni. Nei primi anni ottanta, compie una serie di viaggi lungo il Volga, usando la tavolozza scura preferita dagli "Ambulanti", con i quali espone a partire dal 1884, divenendo membro del movimento nel 1891. Fra i suoi contemporanei, i "giovani" ambulanti, i pittori M. Nesterov, i fratelli Korovin, A. Stepanov, A. Archipov, V. Serov. Diviene amico di Anton Cechov, che incontra nel 1885, e al quale sarà legato da un profonda affinità; è lui a suggerire al grande scrittore quel gabbiano che diventerà il titolo dell'opera. I dipinti degli anni 1885-1889 sono considerati tra le prime opere dell'impressionismo russo, sia per la tecnica usata sia per i colori, anche se Levitan, all'epoca, non conosceva l'esperienza francese.
Nel 1890, fa il suo primo viaggio all’estero: Berlino, Parigi, Nizza, Bordighera, Mentone, Venezia e Firenze. Rimane colpito dai paesaggi di Corot, Rousseau, Daubigny, Dupré, dagli impressionisti e della Scuola di Barbizon. Integra i colori e le tecniche degli impressionisti nella sua pittura, che predilige i paesaggi russi.
È del 1892 un'opera molto bella, Vladimirka, la strada desolata e senza fine che portava gli esuli in Siberia; con questa opera, così lontana dal naturalismo, Levitan si accosta al Simbolismo. Dopo il 1895, l'artista imprime un nuova svolta alla sua pittura, abbandona, apparentemente, i toni tristi e malinconici, con opere quali Marzo (1895) e il famosissimo Boschetto di betulle (1885-1889), che verrà preso a esempio da generazioni di pittori dopo di lui. In particolare, Levitan eserciterà un'enorme influenza sui paesaggisti della "Società degli artisti russi" (anni dieci), anche se, propriamente, non fonda nessuna scuola.
Nel 1896, con gli auspici dell'amico Aleksandr Benois, viene invitato a esporre alcune opere alla mostra dei Secessionisti, a Monaco. Diviene membro effettivo dell'Accademia e, nel 1898, inizia l'insegnamento: maestro eccellente, innovativo e originale, ha tra i suoi allievi P. Petrovichev e N. Sapunov. Nel 1897, intraprende un nuovo viaggio che lo porta in Svizzera, a Vienna, in Italia, in Germania. Nel 1900, i suoi quadri sono presenti all’Esposizione di Parigi. Partecipa alle mostre organizzate dal "Mondo dell'arte" (1900). Collabora attivamente con M. Nesterov, A. Benois e V. Serov per le produzioni del Teatro privato di S. Mamontov di Mosca, disegnando scenografie. Amico di musicisti come S. Rachmaninov, di attori come Maria Jermolova del Teatro Malij, di cantanti come il grande F. Shaliapin, nella sua breve vita stringe relazioni con artisti, scienziati, matematici, fisici, sempre spinto da curiosità intellettuale. Ammalato di cuore, Levitan muore nell'estate del 1900. Nel n. 15-16 del "Mondo dell'arte", esce l'articolo di S. Djaghilev In memoria di Levitan. L'anno dopo, gli sarà dedicata una grande mostra postuma a San Pietroburgo e a Mosca. Nel 1941, la sua salma verrà trasferita nel cimitero di Novodevichie e tumulata accanto alla tomba di A. Cechov.
MUSEI. San Pietroburgo: Museo Russo; Mosca: Galleria Tret'jakov.
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