(Mosca 1883 - Leningrado, 3 dicembre 1941)
Rimasto orfano, nel 1897 va a San Pietroburgo, guadagnandosi da vivere come imbianchino e restauratore (1901). Frequenta corsi serali di disegno, poi inizia a lavorare nello studio di L. Dmitriev-Kavkazskij, accademico e insegnante. Intanto, compie alcuni viaggi che lo portano fino al monte Athos e a Gerusalemme. Il suo talento viene notato da I. Brodskij, che lo fa iscrivere all'Accademia, nel 1908, dove rimane per due anni.
Nel 1910, entra nell'"Unione dei giovani" e, nel 1912, intraprende un viaggio in Germania, Francia e Italia.
Nel 1913, disegna i costumi per la tragedia di V. Majakovskij Vladimir Majakovskij, che viene rappresentata in dicembre al Teatro Luna-Park di San Pietroburgo, e, l’anno dopo, collabora all'illustrazione di una delle più celebri pubblicazioni futuriste, "Il Parnaso urlante", che viene censurato a causa delle illustrazioni ritenute indecenti. L'anno dopo, pubblica un lungo poema drammatico illustrato con suoi disegni, Sermone cantato sulla crescita universale, giudicato dal poeta futurista V. Chlebnikov il miglior poema sulla guerra del 1914-1918.
Dopo la rivoluzione, riprende il lavoro sul suo metodo di "pittura analitica" e lavora all'INCHUK (Istituto di cultura artistica), insieme con V. Tatlin, K. Malevich e M. Matjushin. Nel 1925, fonda il Collettivo dei "Maestri dell’arte analitica", che realizza, due anni dopo, la messa in scena dell'Ispettore generale di N. Gogol'.
Nel 1930, si sarebbe dovuta tenere una rassegna delle sue opere al Museo Russo di Leningrado, ma la mostra viene cancellata, pur essendo già stampato il catalogo. Tre anni dopo, 72 suoi dipinti sono presenti alla grande esposizione Quindici anni di arte in Urss. È la sua ultima mostra: nel dicembre del 1941, durante l'assedio di Leningrado, Pavel muore di polmonite.
Nel 1977, eseguendo le volontà del fratello che avrebbe voluto creare un museo dell'arte analitica, Evdokija Glebova ha donato circa 400 opere al Museo Russo di Leningrado.
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