Documenti del Primo Congresso del Movimento Freudiano Internazionale Roma, 28-30 gennaio 1982 Scritti di Armando Verdiglione, Shigeru Horiuchi, Edgar Morin, Morton Schatzman, Carlo Sini, Oscar Espinosa Restrepo, Sl'awomir Magala, Benjamin C. Riggs, Massimo Meschini, C. Ruiz Ogara, Irène Roublef e Josée Tran-Van, Pierre-Paul Lacas, Lieuwe Hornstra, Ernesto H. Battistella, Alessandro Atti, Ruggero Chinaglia, Eduardo Martínez y Hernandez, Perry Meisel, Aldo Tagliaferri, Henri Wald, Matjaz Potre, Alfred A. Messer, Hendrika C. Halberstadt-Freud, Graham McFee e Alan Tomlinson, Arnold L. Gilberg. A buon diritto l'associazione psicanalitica promuove oggi le fondazioni della cultura. Le promuove per la prima volta. Freud si è provato già in questa impresa ma ha soltanto sfiorato la questione cattolica. Senza tale questione, senza la sua articolazione, senza la logica che essa comporta non possono instaurarsi né il gioco né l'invenzione. È legittimo che sia un movimento psicanalitico a accogliere le istanze della reinvenzione delle arti e della scienza oggi procedendo proprio dall'esperienza analitica e dalla sua lettura ovvero da quel che in essa si cifra. Non solo non è affatto escluso che questa sia l'epoca di un secondo rinascimento in Europa ma può essere constatato come spetti all'Europa oggi, e per alcune istanze radicali della psicanalisi lontana dalla patria e dalla disciplina, inventare la cultura.
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