Questo libro, unico nel suo genere, cerca di ristabilire un dialogo da lungo tempo interrotto. La leggenda dice che Arianna permise a Teseo di ritornare donandogli un gomitolo di filo che lo guidava attraverso i sentieri del labirinto. Così, questi testi,come conversazione con gli internati delle istituzioni totali, sono un ritorno di pensieri "perduti", di esperienze "negate". La parola ritrova la sua struttura di comunicazione. La navicella del discorso alza le sue vele nei mari più solitari.
Una raccolta di poesia dà voce a chi ne è stato privato Acerrimo avversario dei manicomi e della psichiatria - "un'ideologia priva di contenuto scientifico, una non‑conoscenza, il cui scopo è annientare le persone invece di provare a capire le difficoltà della vita sia individuale che sociale" -, il medico e psicanalista Giorgio Antonucci racconta la sua importante esperienza di vita "tra coloro che vengono tenuti nascosti dalla società". Le poesie di Antonucci sono come un dono; aiutano a capire e arricchiscono. Leggendo questa raccolta si prova dolore, angoscia, disperazione, ma anche dolcezza, entusiasmo e una fortissima voglia di vita.
Echi dal web Giorgio Antonucci, La nave del paradiso (dal sito Centro di Relazioni Umane) “C’era una volta la città dei matti” fiction su Rai 1 - Maria D’Oronzo (dal sito Centro di Relazioni Umane) "L'uomo ombra" (2008), videoclip di Christian Brogi, con poesie tratte dal libro La nave del paradiso TSO Giorgio Antonucci (dal sito vimeo.com)
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