Nel 1999, Bensmith, che ha successo negli affari in Yankia, viene a sapere di essere colpito da un male strano, il male globale. A dire il vero, siccome non soffre nulla, non si preoccuperebbe se la sua compagna Ruth e, sopra tutto, la sua M.A.M.A. (Mutuelle Assurance Maladia Accidents) non l'obbligassero a farsi curare. Il guaio è che nel 1999, in Yankia, la medicina, diventata collettiva, è pazza. Il cancro è scomparso con la maggior parte delle malattie, ma le macchine diagnostiche hanno inventato altri mali e i malati vengono curati solo per "randomizzazione", cioè tirando a sorte il loro trattamento. In Europa, forse... E l'uomo che voleva essere guarito si avventura in una pazza odissea che, attraverso un mondo supertecnicizzato e gadgetizzato, lo condurrà fino all'ultimo vero medico del mondo, che esercita clandestinamente, nonché illegalmente, in rue Lepic, la medicina tradizionale.
Un romanzo distopico a carattere medico in cui si leggono i riflessi della nostra società attuale In questo romanzo, ambientato in un futuro meno improbabile di quanto si possa pensare, un oncologo di fama internazionale ragiona sul valore della malattia e della cura nella società attuale. Impossibile non vedere in questo futuro ultrameccanizzato, in cui le malattie vengono inventate di sana pianta, un riflesso dei nostri tempi e delle nostre infondate e esasperate paure. Mathé entra di diritto tra i grandi scrittori utopici come George Orwell e Samul Butler e si dimostra capace di integrare doti di analisi e trascinante umorismo.
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