Nadine Shenkar, con questo libro, ci fa ritrovare nell'attualità del romanzo storico e politico, narrando le vicende che coinvolsero arabi, ebrei e cristiani al tempo della riconquista, da parte dei cristiani, della Spagna occupata dai mori. Protagonista è il medico e scrittore Giuda Levita, vissuto fra l'XI e il XII secolo. Altri personaggi sono Avicebron e Moshè ibn Ezra, e poi ci sono le donne, Ophira e Sindara. La narrazione è scandita da poesie d'amore e di meditazione, che fanno sentire il fremito degli anni giovanili, la complicità delle amicizie spirituali, l'appagamento degli affetti familiari, il dolore della perdita. Si snoda, in una prosa vivace e intrigante, il percorso intellettuale del protagonista, preso nella determinazione di portare a compimento un sogno: raggiungere Gerusalemme, a cui è "incatenato per sempre da fili d'azzurro". Nel romanzo spicca il racconto della conversione, avvenuta intorno all'anno 1000, del re dei cazari, popolo barbaro del Volga stanziatosi tra il mar Nero e il mar Caspio. Questo re, curioso e inquieto, chiama un filosofo, un cristiano, un musulmano e per ultimo anche un rabbino, perché gli illustrino le particolarità della loro religione e le qualità del loro dio.
Un romanzo storico-politico ai tempi della Reconquista
L'affascinante Spagna della Reconquista, con i suoi conflitti ed i suoi grandi personaggi, fa da sfondo alla storia di Giuda Levita, medico, pensatore e scrittore ebreo vissuto tra il XI e il XII secolo. Un uomo straordinario, di ampie vedute, che studiava la filosofia greca e la poesia araba accanto alla letteratura rabbinica. Nadine Shenkar firma il ritratto con uno stile coinvolgente, intervallando alla narrazione momenti di alta poesia. Nasce così una galleria di eventi e personaggi storici, un romanzo intrigante che offre intermezzi poetici e pause di elegante meditazione.
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