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Nerone
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Nerone
Libro
pp. 128
7,75 €
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Testo teatrale di Franco Cuomo pubblicato da Spirali nella collana "Teatro"
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— Anche Giove si annoia in certi momenti — e quando gli succede, per distrarsi, sconvolge il mondo: guerre, disastri, terremoti... E che altro può fare? Di mestiere lui fa il creatore. Per battere la noia, non gli rimane che la distruzione.
— E tu — che fai quando ti annoi?
— Sono un Giove terreno. Imito l'altro. Dicono che una sera che non riuscivo a prendere sonno, ossessionato dalla mia lanterna, decisi di distrarmi con un fuoco più vivo — e bruciai Roma... Ci credi?
Un artista psicotico, nemico dell'autorità e della norma, è incarnazione lui stesso, fisicamente, dell'autorità e della norma. Questo è Nerone, dandy imperiale tormentato da indicibili paure, tutto teso alla soppressione di ciò che teme — come l'amore — attraverso la distruzione di sé.
Tenero e crudelissimo, onnipossente e impotente, euforico e disperato, ma sopra tutto frastornato dall'insostenibile peso dello sconfinato potere che gli è caduto sulle spalle, Nerone uccide ogni cosa che ama, instaurando con la morte l'unico suo rapporto di solidarietà e di certezza.
Una libera interpretazione del mito di Nerone che è al tempo stesso un saggio sull'eroe negativo e uno specchio della poesia irrealizzata che il protagonista esprime fra patibolo e orgia. (Franco Cuomo)
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