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Lavorare non stanca. Economia e vita quotidiana
Libro
pp. 229
20,65 €
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Saggio di Giampiero Cantoni.
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Questo libro è un diario di bordo dell'economia e del costume italiani di fine millennio, tenuto da una personalità unica nel panorama di questo Paese: l'Autore è infatti insieme imprenditore, banchiere, professore di economia...
Per Cantoni il denaro è come la zappa, come l'aratro. Uno strumento per vivere meglio, non un dio da adorare e a cui sacrificare l'esistenza. Semmai è il lavoro un dio cui Cantoni (e come lui la vera schiatta degli imprenditori lombardi) non può sottrarsi. Mi ricordo che una volta, durante una colazione, sorridendo Cantoni citò una frase del Vangelo. Non mi ricordavo di averla mai letta. Ed è quella che definisce Dio 'eterno lavoratore'.
Esagerato, anche lui riposò.
Ma come scrisse Piovene, e ripete Cantoni, la cultura milanese è l'unica in Italia che includa l'economia e la scienza come titolari della sacra dimora dell'alto sapere, a pari titolo se non sopra la poesia e la musica. Qui sta la radice della superiorità di Milano sul resto dello stivale, almeno quanto a civiltà del lavoro. Qui c'è la Bocconi, c'è il Politecnico, e non sono corpi separati. Non c'è divisione tra la Scala e la Fabbrica, tra un libro mastro e un libro di storia, quanto a dignità. Almeno una volta era così, in Cantoni è ancora così.
(Vittorio Feltri)
Giampiero Cantoni, imprenditore milanese, scrive in forma di diario il suo itinerario di uomo d'affari a tutto tondo. Immerso nell'economia della città, nella sua storia, nei suoi progetti, espone la sua filosofia di vita che è la filosofia di vita di chi non divide il lavoro dal proprio èthos, dalla propria storia.
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