|
|
L'erotismo. Vita o morte?
Libro
pp. 163
15,00 €
|
|
Dalle eleganti Veneri grecoromane agli attori hard del porno, Roger Dadoun rivela il paradosso di un erotismo universale che diventa singolare per ciascuno.
Il rapporto fra erotismo e pornografia è rappresentato da due personaggi in conflitto, Eros e Pornos. Eros sta dalla parte della luce, della creatività, Pornos occupa uno spazio più buio e tiene discorsi raso terra in cui rivendica una sessualità collegata agli organi e alle funzioni del corpo. Ma la contrapposizione è difficile da mantenere. Un filo che li lega suggerisce qualche amalgama fra i due personaggi, e a volte qualche confusione. Picasso proclama: "Arte e sesso sono la stessa cosa"; Duchamp crea insolite messe a nudo sotto il segno di Rrose Sélavy (Eros è la vita); Hieronymus Bosch esalta e tortura i corpi per comporre un'arte d'amare edenica. Ingres, Bonnard, Michelangelo e altri cantano una carne che Schiele scarnifica fino all'osso e che Klimt ricopre d'oro. Sade spinge Eros verso l'orrore; Fourier promette un "nuovo mondo amoroso" in cui "ciascuno ha ragione in amore"; il supermaschio di Jarry arde d'amore e Kubrick dice la sua ultima parola: fuck. Obiettivo dichiarato da Roger Dadoun: arrivare a "un'arte d'amare che è un'arte di vivere – un'arte di vivere che sia un'arte d'amare".
Questo libro è il risultato di una ricerca sull'erotismo e sul suo carattere di contemporaneità. Roger Dadoun compie un'inchiesta sull'apparente scomparsa di Eros, che vale come finzione e puntello della ricerca. A questo proposito, dopo aver acquisito come prove fondanti i principi della psicanalisi, l'autore passa a interrogare il linguaggio, prendendo in esame le sue espressioni (l'arte) e le sue parole (la letteratura).
|
|
|
|
|