|
|
Tecnica postmoderna del colpo di stato: magistrati e giornalisti
Libro
pp. 206
15,49 €
|
|
Saggio di Arturo Diaconale.
|
|
Le tecniche della conquista del potere si sono evolute nel corso del tempo. Nell'Ottocento, la più adottata era quella della furia popolare e delle barricate. Nella prima metà del Novecento, si è passati al colpo di mano sui punti nevralgici del paese da parte di piccoli gruppi di rivoluzionari professionisti. E nell'epoca postmoderna come si conquista il potere? La risposta è nell'esperienza italiana degli anni novanta. In particolare nella vicenda del pool di Mani Pulite. Basta una giusta combinazione tra gruppi di magistrati inquirenti e di giornalisti dei grandi mezzi d'informazione e il gioco è fatto. Cade la Prima Repubblica, si condiziona la nascita della Seconda, si contribuisce a dare vita a un bizzarro "golpe di stato". Senza folle, senza barricate, senza violenza materiale. E, soprattutto, in nome della morale e nel rispetto formale delle leggi.
Ma è esportabile la tecnica postmoderna del colpo di stato che ha consentito la rivoluzione mediatico-giudiziaria all'italiana? E quali antidoti introdurre nel sistema democratico per impedire il ripetersi di fenomeni golpisti sotto l'incalzare del giustizialismo giudiziario e giornalistico? Arturo Diaconale risponde a questi interrogativi fornendo, alla luce di una interpretazione non conformista della storia italiana dell'ultimo trentennio e della parabola del pool guidato da Francesco Saverio Borrelli, indicazioni precise sulle peculiarità del sistema politico e giudiziario italiano e sulle sue prospettive.
|
|
|
|
|