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Parlando con il Papa. Una missione dell'ambasciatore prima sovietico, poi russo in Vaticano, decisiva per gli incontri di Gorbaciov e di Eltsin con il Papa
Libro
pp. 249
20,66 €
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"L'obiettivo del mio libro è di aiutare il lettore a capire le cause di un avvenimento politico e diplomatico di portata davvero straordinaria: il riavvicinamento, dopo più di settant'anni di assenza di comunicazione, tra la Russia (prima sovietica, poi indipendente) e il Vaticano. A darmi una mano nell'opera sono le numerose testimonianze di molte autorità politiche e religiose di spicco che hanno contribuito a questo evento: lo stesso papa Giovanni Paolo II, Michail Gorbaciov, Boris Eltsin, i cardinali Casaroli, Sodano, Echegarray, Silvestrini, il patriarca Alessio II, i metropoliti Kirill e Yuvenalij, i ministri degli esteri dell'Urss e della Russia Shevardnadze, Bessmertnykh, Kozyrev, il capo della diplomazia del Vaticano Toran.
Già all'università avevo sostenuto la tesi in cui, forse per la prima volta nella storia della dottrina sovietica del diritto internazionale, il Vaticano era definito soggetto a pieno titolo della comunità mondiale. Questo mio 'fresco' approccio al problema, che sapeva di pericolosa eresia ideologica, difficilmente avrebbe potuto essere accettato dall'ufficialità se Nikita Chruscev non avesse già imposto al Politbureau del partito la decisione, rimasta segreta, di procedere alla normalizzazione dei rapporti fra l'Urss e il Vaticano fino a conferire loro un carattere diplomatico. Allora non fui nemmeno sfiorato dall'idea che un quarto di secolo più tardi sarei diventato il primo e ultimo rappresentante dell'Urss, e successivamente il primo rappresentante della nuova Russia democratica presso il Vaticano". (Jurij Karlov)
Jurij Karlov racconta il difficile rapporto tra Unione sovietica e Vaticano in settant'anni di 'congelamento diplomatico'.
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