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Perché mezza Italia non vota più. Lettere per e dagli italiani che hanno smesso di turarsi il naso: dal neoqualunquismo alla democrazia diretta
Libro
pp. 146
15,49 €
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In Italia non c'è una democrazia, ma un regime partitocratico basato su una classe politica che, una volta eletta, risponde al partito e non agli elettori. I cittadini, anche votando, non riescono a cambiare le cose. Né è servito ricorrere ai referendum perché il regime o li ha cassati o raramente ha tenuto conto dei loro risultati. Conseguenza di questo stato di cose, della perenne ingovernabilità del Paese, di una corruzione elevata a metodo di vita politica e di una giustizia ormai a brandelli, è il distacco dei cittadini dalla cosa pubblica. Secondo un sondaggio nazionale commissionato dal giornale dell' autore, il 58% degli italiani è ormai convinto che il voto non serva più. Di qui la proposta d'introdurre, come in Svizzera, il referendum d'iniziativae di revisione, attraverso il quale raggiungere, con una forma di democrazia diretta, quella riforma della Costituzione che i partiti promettono da anni, ma non possono realizzare senza autodistruggersi.
Perché mezza Italia non vota più è una raccolta di lettere. Nella prima parte l'autore scrive "agli italiani afflitti dal nuovo regime". Nella seconda parte risponde alle lettere scritte dagli italiani sull'"Uomo qualunque", tra il novembre del 1997 e il novembre del 1998.
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