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Elogio degli intellettuali
Libro
pp. 111
7,75 €
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Saggio di Bernard-Henri Lévy.
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Sono attaccato – occorre precisarlo – più di chiunque altro ai grandi valori classici dell'uomo europeo. Vi attingo sostanza e ragioni di essere, vi faccio provvista di ideale. E da troppo tempo vivo in intimità con i suoi libri per considerare, anche soltanto nel pensiero, l'ipotesi della loro scomparsa, dato che nella materia e, contrariamente alla felice convinzione degli antichi che credevano che le scienze e le arti fossero state molte volte dimenticate poi inventate, do per scontato che ci sono soltanto morti senza ricorso.
Semplicemente, ritengo ugualmente sicuro che la difesa e l'illustrazione di questi valori non graveranno mai sulle spalle di un chiericato inconsolabile, risolutamente non moderno e che grida in giro la sua vedovanza. Non credo alle virtù del riflusso. Non credo all'efficacia dei ripieghi nostalgici, accademici. E se questo libro si conclude su questa nota insolitamente ottimistica è perché, nell'affrontamento che presto contrapporrà l'intelligenza ai suoi surrogati, lo spirito alla sottocultura, niente mi sembrerebbe più rovinoso che bofonchiare senza combattere – e abbandonare a cattivi campioni i palchi dove ormai si gioca tutto.
In altri termini, l'epoca non sta in quella soave clandestinità dove alcuni ci invitano. Non siamo quei trogloditi, né quei cristiani delle catacombe, nemmeno quegli eletti che assaporano segretamente le ebbrezze di una conoscenza vomitata dall'epoca. Gaio sapere. Lumi condivisi. La stagione vi si presta. È tempo, ancora, di ingaggiare la battaglia in piena luce.
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