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Giustizia e letteratura
Libro
pp. 215
20,00 €
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Saggio di Domenico Marafioti.
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Saggista e polemista vigoroso, tra i protagonisti della cultura giuridica romana e nazionale, Domenico Marafioti ha denunciato con largo anticipo i guasti causati dall'egemonia giudiziaria e dagli sconfinamenti della giurisdizione, con una successione di pamphlet memorabili, i cui titoli sono divenuti proverbiali nei luoghi della giustizia e della politica.
Con questo libro, Marafioti torna su un tema dominante nella sua intera esperienza, nell'arco di mezzo secolo, e interroga pagine di saggi e di opere letterarie, riguardanti le vicissitudini e l'ambiguità dell'idea di giustizia, e quindi l'aleatorietà del giudizio e il senso originario della difesa dell'incolpato.
Da qui, l'autore muove per approcci suggestivi ai nessi tra diritto e letteratura, attraverso testimonianze di autori di spicco di opere dai risvolti "processuali", da Manzoni a von Kleist, Poe, Gide, Dürrenmatt, Kafka, Brecht, Wassermann, Sciascia. Il libro si conclude con una rassegna di testi di avvocati e di giudici scrittori del Novecento, quali Betti, Saviane, Weisberg, Troisi, Scott Turow, Mannuzzu, De Marsico, Casamayor, e altri significativi esponenti nell'inesausto filone processual‑giudiziario.
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