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L'amore della lingua
Libro
pp. 132
10,33 €
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Raccolta di scritti di Jean-Claude Milner.
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Il materiale della lingua vale tanto che alcuni consacrano al suo maneggiamento – artistico o scientifico – un corpo di pratiche regolamentate. Come ignorare il loro successo e il fatto che li ha elevati al rango di esperti? Del resto, niente può sostenere la loro ricerca se non un godimento, geloso segreto della loro qualifica. Studiare nel modo più preciso questo godimento vale a riferirlo a quel che lo struttura, a un certo modo di annodare il desiderio con la lingua. Ma è quanto basta a introdurre una complicazione: cosa dev'essere la lingua perché possa annodarvici un desiderio? Nient'altro, in ultima istanza, se non quel che l'orientamento analitico attesta: la lingua, concetto descrittivo, oggettivo e formale, è un aspetto della sostanza impossibile attraverso la quale, soltanto, un essere può definirsi parlante, esattamente nel movimento in cui si rivela desiderante.
Il discorso analitico chiama questa sostanza lalingua. Grammatici e linguisti si definiscono per il fatto che affrontano gli effetti di reale della lingua; obliterando incessantemente la sua esistenza si qualificano nell'ordine del sapere: rinvio indefinito che struttura l'istante di un godimento; battito in cui l'essere parlante può simultaneamente dedursi esperto nella lingua, e in cui del resto l'esperto deve riconoscersi parlante
(Jean‑Claude Milner)
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