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Il cambio della moneta. I progetti in Italia nel secondo dopoguerra
Libro
pp. 171
19,62 €
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Nel corso della seconda guerra mondiale, la circolazione monetaria del nostro Paese, che in tempi normali è oggetto di attento controllo da parte della Banca d'Italia, sfuggì a ogni possibilità di gestione, al punto che, dopo la fine del conflitto, nessuno era in grado di stabilire, nemmeno per approssimazione, a quanto potesse ammontare il circolante. E non poteva essere diversamente, in un'Italia divisa da una lotta fratricida, invasa militarmente e finanziariamente dalle forze di occupazione alleate, ostinatamente fronteggiate da quella metà del Paese che non aveva voluto accettare l'armistizio e, oltretutto, sottoposta all'inevitabile retaggio delle nazioni vinte: l'inflazione.
Attraverso un'indagine fondata non solo sui documenti, ma soprattutto sulle testimonianze dirette di chi aveva vissuto gli eventi all'interno dell'Istituto di emissione, Roberto Mori rintraccia il filo attraverso cui ripercorrere, senza equivoci, l'intricata sequenza delle vicende monetarie di quegli anni.
Viviamo in un' epoca di instant‑book, libri scritti in pochi giorni e destinati a rimanere nelle librerie pochi giorni, dopo di che, secondo il teorema consumistico dell'usa e getta, gli invenduti finiscono al macero. Da questo rischio è esente questo saggio, che costituisce insostituibile strumento per quanti avranno il desiderio di approfondire la conoscenza di quel travagliato momento storico sia dal punto di vista economico sia sul piano della ricerca numismatica.
In questo saggio Roberto Mori racconta con documenti e testimonianze la situazione monetaria italiana dell'immediato dopoguerra.
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