Quella che Angelo Mundula ci propone in questo libro miscellaneo di prosa e poesia è davvero un'altra Sardegna: sganciata dagli schemi consueti, disancorata dai tradizionali stereotipi che hanno fin qui accompagnato la sua storia e da quel "colore locale" che non ha consentito se non raramente di coglierne il vero colore, la sua essenza reale. È, anzitutto, una Sardegna quasi vista dal di fuori, da chi, come Mundula poeta e prosatore, ha saputo guardare sempre oltre la porta di casa, oltre quel nuraghe che talvolta l'ha chiusa come dentro una prigione, facendone una monade leibniziana senza porte né finestre per comunicare. Non più, dunque, una Sardegna sempre un poco prigioniera della sua stessa (abusata) immagine, chiusa in una sorta di museo senz'aria e senza luce, ma una Sardegna liberata da ogni sovrastruttura, da ogni anticaglia, da ogni notazione folcloristica, e protesa, invece, verso un futuro che già sembra scritto e si scrive nelle pagine dei suoi migliori poeti e scrittori.
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