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Semiotica dello zero
Libro
pp. 160
12,91 €
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Saggio di Brian Rotman, corredato da 23 illustrazioni in bianco e nero.
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Questo libro dimostra che le introduzioni, nella cultura occidentale, dello zero in matematica, del punto di fuga e della moneta immaginaria negli scambi economici sono movimenti significanti isomorfici. In ciascuno di tali casi, l'autore analizza questo movimento nei termini di un metasegno indicante l'assenza di altri segni, illustrando la soggiacente identità dietro le rotture – dai numerali romani a quelli indù, dall'arte iconica a quella prospettica e dalla moneta aurea a quella bancaria immaginaria – all'interno dei tre maggiori codici del Rinascimento.
Attraverso discussioni sull'algebra, sulla carta moneta, sui quadri di Vermeer e di Velasquez, sui Saggi di Montaigne, sulla Cabala, sulle nozioni grecocristiane di vuoto, sul Re Lear di Shakespeare, sul testo decostruito e sulla formazione dell'eurodollaro, l'autore traccia le complesse interazioni fra i metasegni generati dallo zero e la significanza del "niente".
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