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Il gioco del fantasticare
Libro
pp. 395
15,49 €
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Raccolta di scritti di Thomas A. Sebeok.
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Thomas A. Sebeok, riconosciuto "maestro del segno", prestigioso allievo e continuatore di Charles Morris e di Roman Jakobson, esplora con arguzia e erudizione accattivanti nuove applicazioni del principio secondo cui la semiotica comincia e finisce con la biologia, e illustra come la scienza dei segni e la scienza della vita si implichino inevitabilmente l'una con l'altra. Al limite fra lo studio scientifico e il fantasticare, questo libro medita intorno alle connessioni fra l'universo dei segni, quello delle idee e quello della "realtà bruta delle cose e dei fatti", e teorizza sulle cause di queste associazioni.
I dieci saggi che compongono questo volume sono incentrati sulle fonti e sulle fondazioni di quattro tipi fondamentali di semiosi: l'arte non verbale e alcuni aspetti dell'arte verbale; il linguaggio; la logica; lo stesso "dialetto" dell'indagine semiotica.
Nel primo capitolo Sebeok amplia e espande la grande tradizione delle ricerche semiotiche lanciata da Charles S. Peirce. La nozione di Spieltrieb di Schiller, Hesse e il fantasticare utopistico del Gioco delle perle di vetro, e la "struttura profonda" del noto film L'impero colpisce ancora sono gli ingredienti della ricerca semiotica di Sebeok. Il secondo capitolo s'intitola "Lei conosce il mio metodo": una giustapposizione di Charles S. Peirce e Scherlock Holmes. Il paragone, a prima vista bizzarro, fra il detective romanzesco e il padre della semiotica getta invece luce su entrambe le figure rivelando le somiglianze tra i loro metodi di ragionamento. Il terzo capitolo continua lungo la vena holmesiana esplorando il significato delle finestre nell'opera di Conan Doyle. Seguono i contributi filosofici di Charles Morris e Karl Bühler. I saggi che compongono la metà del libro vertono intorno ad aspetti della comunicazione animale.
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