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Il nuovo codice di procedura penale: una riforma tradita
Libro
pp. 214
12,91 €
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Saggio di Agostino Viviani pubblicato da Spirali nella collana "l'alingua"
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Vent’anni di attesa del nuovo codice di procedura penale hanno mitizzato questa importante riforma del nostro sistema penale favorendo l’insorgere di equivoci sul rito accusatorio e l’irragionevole accettazione di una legge che contraddice le aspettative di chi invocava un processo giusto ma efficace, delude i vari garantisti per le numerose e ambigue "trappole" disseminate nelle nuove norme; rischierà, insomma, di essere l’ennesimo fallimento legislativo della storia della Repubblica, una riforma della quale, prestissimo, si esigerà una riforma.
Viviani ha approfondito ogni aspetto del nuovo codice, ogni norma, ogni termine usato; lo ha confrontato con la sua esperienza di avvocato, legislatore, giurista, studioso attento ma, sopra tutto, intransigente del nostro sistema penale. Viviani è stato il primo e rischia di essere il solo a lanciare l'allarme sul nuovo codice di procedura penale, reclamandone una rilettura di molti aspetti e la correzione di quelle parti che, irrimediabilmente, "stravolgono principi costituzionali inderogabili e offendono diritti elementari della persona, senza peraltro assolvere alle sempre più insistenti richieste di difesa sociale". Il nuovo codice di procedura penale nasce già inquinato da una non dismessa "cultura dell'emergenza", rappresenta un compromesso fra il sistema "inquisitorio" e quello "accusatorio", sommando i difetti di entrambi, potrà determinare "rallentamenti e deviazioni" del corso della giustizia con un danno che la società italiana non può più permettersi.
(Antonio G. Loprete)
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