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La cocaina e Come intendere le afasie
Libro
pp. 218
15,49 €
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Raccolta di due saggi scritti da Sigmund Freud.
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Dal 1884 al 1887, Freud pubblica quattro articoli sulla cocaina. Consultando testi come quello di un discendente degli incas o quello in cui Unanué, nel 1794, esalta le "virtudes della famosa planta del Perù nombrada coca", Freud indaga il materiale disponibile su questa pianta e ne analizza gli effetti psichici, anestetici, afrodisiaci e l'impiego contro l'affaticamento, la depressione, la disassuefazione dalla morfina e dall'alcool.
Oggi, quando ormai la cocaina ha soppiantato la morfina e gli altri oppiacei, l'attualità della proposta di Freud è sorprendente: anticipa di oltre un secolo la questione della droga aprendo un dibattito di cui avanza qui i termini. È altrettanto sorprendente che, pochi anni dopo, nel 1891, Freud sia tratto all'indagine sulle afasie.
"I due saggi non possono essere avulsi dall'itinerario di Freud", scrive Armando Verdiglione. Dalla loro connessione, che inaugura un'indagine sulla droga come logica, Freud giungerà pochi anni dopo, con L'interpretazione dei sogni, all'invenzione dell'inconscio e alla psicanalisi. Questo testo, smontando un'impostazione che presumeva di fare provenire le afasie dalle lesioni patologiche, risulta oggi uno dei testi freudiani di maggiore rilevanza analitica. Esso ci mostra un Freud che, all'esordio della sua ricerca, non solo non mira affatto a classificare il sintomo in una localizzazione, ma presenta, per la prima volta, un disturbo afasico insorgente paradossalmente senza malattia e che sottrae alla localizzazione perfino la lesione.
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