|
|
Tre formule di desiderio. Poesie 1975-1980
Libro
pp. 100
6,71 €
|
|
Raccolta di poesie di Gilberto Finzi.
|
|
"Sono stato realista in un mondo chiuso e contadino, sono stato 'impegnato' in una politica fredda a senso unico quando le cose del mondo stavano cambiando... Sono stato, poi, 'sperimentale' — forse, credo intensamente, lo sono tuttora". Così Gilberto Finzi parla della sua poesia: ama il suo passato e persino la tomba di silenzio di libri precursori come L'Alto Medioevo nel suo più-brutale ricorso, ai nostri giorni; e cita le intuizioni linguistiche di Giuliano Gramigna a proposito di Morire di pace, autobiografia allo scoperto, di metà vita, e le connessioni di Antonio Porta sulla deformazione rabbiosa e scapigliata di alcune di queste ultime poesie uscite sull'"Almanacco dello Specchio" (n°9, 1980).
Oggi, in una situazione di profondo malessere, lo scrittore ha dato mano a testi antichi e moderni, leggendo, chiosando, ricreando (e certi modelli poetici, per qualche oscura via, operano anche a partire dal suo lavoro critico e saggistico). La sua attuale poesia è — che cosa? metafisica? irreale? astratta? Tenta di esprimere la parte chiara e quella oscura della realtà. Accetta e fa proprio il gioco e il divertissement. Cerca, nella cultura e nel linguaggio in quanto uniche realtà umane, i virtuosismi di gin nuovo trobar clus, a tratti volgare ma sempre allusivo e volto all'Altro. Finzi in Tre formule di desiderio indaga la pagina più autentica della follia generazionale, e intanto il suono, la forma chiusa, la materia verbale della poesia agiscono sull'immaginazione come invenzioni e sogni di significato.
|
|
|
|
|