In Americhe infinite, Angelo Mundula continua il suo appassionato — e appassionante — viaggio alla ricerca di una verità sempre più perentoria, sempre più scavata nelle profondità del cuore, ma anche indagata con uno sguardo lungo, a 360 gradi, sulle vicende del mondo e delle vita. La sua voce, che sembra levarsi debolmente da un guscio di noce sballottato dalle onde — come si legge in una di queste poesie — si sta rivelando sempre più una voce forte, necessaria, quasi profetica, davvero un ultimo S.O.S. lanciato in un mondo dalle rovine ancora fumanti, in cui sempre più sembrano perdersi i valori dell'uomo e della vita. E mai, come in questo momento, all'alba del terzo Millennio, così tristemente percorsa da infausti segnali, sembra proporsi con tanta bruciante attualità, con tanta limpida forza di poesia.
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