Ferdinando Ambrosino dipinge il mondo; lo sa portare sul teatro della pittura secondo moduli e suggestioni formali e linguistiche sperimentati o inventati dai grandi padri dell'arte del ventesimo secolo; puņ concedere, di tempo in tempo, attenzione a una avventura formale o a un'altra, e le conosce tutte, e bene, quelle del ventesimo secolo, ma la forma non č la coscienza del suo destino di pittore. Egli dipinge non per la forma, che le stagioni del tempo modificano, ma per le cose che nel mondo accadono, quelle cose che si possono amare sotto ogni espressione formale o poetica.
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