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EURSS. Unione europea delle Repubbliche Socialiste Sovietiche
Libro
pp. 156
20,00 €
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Saggio di Vladimir Bukovskij e Pavel Stroilov.
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Vladimir Bukovskij: "Per chi abbia anche una lontana dimestichezza con il sistema sovietico, fa impressione la sua somiglianza con le strutture in via di sviluppo dell'Unione Europea, la sua filosofia di governo e il "deficit democratico", la sua endemica corruzione e l'inettitudine burocratica. A chiunque abbia vissuto sotto la tirannia sovietica, o i suoi equivalenti in altre parti del mondo, la cosa mette paura. Ancora una volta osserviamo con orrore crescente l'emergere del Leviatano che speravamo fosse morto e sepolto, un mostro che prima di crollare ha distrutto un gran numero di nazioni, impoverito milioni di uomini e devastato più generazioni. Nella storia ci sono giorni che decidono il destino di interi continenti per i decenni a venire. Sono date che non si trovano nelle enciclopedie, e che gli studenti non mandano a memoria nelle notti insonni prima degli esami. Solo pochi eletti le conoscono e le onorano. In quanto a noi, massa dei non eletti, ci addormentiamo nell'ambiente familiare dell'antica patria e ci risvegliamo nelle lande desolate di una qualche unione di repubbliche socialiste. Non è nemmeno previsto che sappiamo chi e quando ha preso tale decisione. Per l'Europa, una data memorabile è il 26 marzo 1987".
"Strangolare abbracciando": ecco come il mostro sovietico si è insediato ai vertici dell'Unione Europea
L'autore ci illustra una tesi sconcertante, basata sulle rigorose prove documentali raccolte da Pavel Stroilov e sulle somiglianze tra l'ex sistema sovietico e l'attuale apparato di governo dell'Unione Europea. È del 26 marzo 1987 la decisione di Mikhail Gorbaciov di gettare le basi di una "Casa comune europea", capace di riaffermare il predominio sovietico sul vecchio continente. Un piano a cui i leader europei hanno prestato il fianco in colloqui e incontri, aiutando il presidente sovietico nel suo momento di maggiore debolezza e spalancando le porte a un'invasione silenziosa. Oggi il mostro burocratico russo rivive a casa nostra, con la sua inettitudine operativa, una corruzione dilagante, un crescente deficit democratico e una pericolosa mancanza di rappresentatività popolare.
«Oggi il pericolo vero non è Putin, ma proprio l'Occidente. Dal nemico in fondo non ti aspetti niente di buono, è giusto che sia mascalzone. Il problema è l'amico...».
(V. Bukovskij, "La Stampa")
«Solo chi come lui, Vladimir Bukovskij, ha conosciuto giovanissimo le prigioni sovietiche, gli ospedali psichiatrici e i lager per la sua costante opposizione al regime degli ultimi zar del Cremlino, può denunciare con tanta forza l'involuzione dell'Unione europea, sottolineandone il "deficit democratico"».
(F. Baldi, "Il Giorno")
Echi dal Web
«La guerra fredda? Mai finita» (da paologuzzanti.it)
Bukovsky: "Prodi un uomo del Kgb? Non mi stupirei" (da ilgiornale.it)
L'Unione Europea a immagine e somiglianza dell'Unione Sovietica (da carlozucchi.wordpress.com)
Uno che sa' cos'è "veramente" la democrazia... (da intopic.it)
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